Calcio e Costi: Perché il Calcio in Italia è Diventato un Gioco per i Benestanti
I bimbi sognano un gol al Meazza, le famiglie fanno i conti col portafoglio. Il pallone resta passione nazionale, eppure in Italia sta diventando un passatempo da censo elevato. Ecco perché il prezzo dell’erba è salito tanto da tenere fuori chi non può permetterselo!
Rincari record nelle scuole calcio: fotografia del 2025
Secondo l’ultimo ReportCalcio FIGC, l’iscrizione annuale oscilla ormai fra 300 e 1.200 euro, con il kit obbligatorio che sfiora altre 150 euro. Aggiungendo carburante, trasferte e tornei, la spesa media oltrepassa 1.500 euro l’anno per bambino. Il confronto con il 2015 mostra un balzo del +65 %, superiore all’inflazione generale.
Inclusione a rischio nelle periferie
Il Centro Sportivo Italiano avverte che il 28 % dei nuclei con reddito basso ha rinunciato all’attività calcistica dei figli. Le province con maggiori rinunce coincidono con aree dove pochi club professionistici, come Sassuolo e Atalanta, dominano il territorio ma non sempre abbassano le rette. Chi paga il conto? La mobilità sociale legata al talento puro.
Top club e spirale dei ricavi: l’effetto cascata
Diritti TV, sponsorizzazioni e naming rights portano alla Serie A oltre 3,4 miliardi di euro annui. Juventus, AC Milan e Inter trainano la corsa con budget giovanili sempre più hi-tech, spingendo le realtà minori a inseguire modelli costosi. L’aumento dei salari tecnici ricade infatti sulle quote dei piccoli tesserati.
Stadi privati, abbonamenti e biglietti: un mercato selettivo
L’apertura dei nuovi impianti di AS Roma e Fiorentina ha elevato il costo medio di una giornata allo stadio a 68 euro, record europeo dopo la Premier League. Biglietti premium e hospitality, pur generando Pil, alzano l’asticella del tifo popolare. Esiste forse un paradosso? Più incassi per i club, meno accessibilità per il fan medio.
Dove nascono i campioni se il campetto è vuoto?
L’Osservatorio Calcio Giovani segnala che fra 2019 e 2024 la partecipazione U12 è scesa del 11 %. Zone storiche di talenti, come il Rione Traiano a Napoli o il Quadraro a Lazio, registrano meno tesserati che nel dopoguerra. Senza bacino popolare, il vivaio azzurro rischia di perdere futuri fuoriclasse.
Modelli virtuosi e vie d’uscita
Torino sperimenta rette calmierate in base all’ISEE; il Comune copre il 40 % dei costi e chiede in cambio tutoraggio scolastico ai ragazzi. A Parma, un progetto pubblico-privato permette campi gratuiti dalle 14 alle 17, con risultati: iscrizioni +22 % e minori abbandoni scolastici. Dunque si può invertire la rotta, a patto che l’intero ecosistema scelga l’equità come schema di gioco.
Source: www.gazzetta.it
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