Scuola in Italia

L’Unione Europea critica l’Italia: eccesso di contratti precari nel settore scolastico

By Laura Benedetti , on 2 Novembre 2025 à 01:39 - 2 minutes to read

Bruxelles punta il dito e lo fa con forza! Nel mirino c’è l’uso smodato di contratti a termine che affligge la scuola italiana. L’Italia rischia sanzioni salate e, cosa peggiore, un ulteriore colpo alla continuità didattica.

Contratti precari scuola: deferimento UE all’Italia nel 2025

La Commissione europea ha avviato una procedura d’infrazione perché, dal 2010 a oggi, il turnover stabile non è mai decollato. Nel 2025 le supplenze superano 250 000 posizioni, record tristemente certificato anche dal rapporto Eurispes. L’accusa è di violare la direttiva 1999/70/CE e di discriminare chi lavora nelle aule con scadenze pendenti.

Numeri allarmanti tra docenti e ATA

I contratti a termine dei docenti sfiorano 182 000 unità, con 121 000 posti di sostegno coperti a singhiozzo. Nel personale ATA la quota precaria tocca il 30 % e cresce, perché il Ministero dell’Istruzione assume solo sui pensionamenti. Gli effetti? Turnover febbrile e continuità didattica a pezzi.

Le cause di un nodo irrisolto

La macchina dei concorsi si inceppa a ogni cambio di governo, e due selezioni legate al PNRR hanno lasciato vuote 23 200 cattedre. Il Gilda degli Insegnanti ricorda che serviva un doppio canale di immissione in ruolo, non l’ennesima prova a crocette. Intanto il tempo passa e le classi ruotano supplenti come figurine.

Sindacati e associazioni in prima linea

La FLC CGIL minaccia battaglia legale, mentre CISL Scuola, UIL Scuola e ANIEF spingono per la stabilizzazione immediata degli idonei. Anche la Associazione Nazionale Presidi lancia l’allarme: troppe reggenze, poche risorse. Sullo sfondo, la Consulta degli Studenti teme lezioni saltate e apprendimenti irregolari.

Conseguenze per studenti, famiglie e didattica

Quando l’insegnante cambia tre volte in un trimestre, la relazione educativa evapora in fretta. Le famiglie pagano ripetizioni per colmare lacune che il sistema dovrebbe prevenire. L’Europa parla di “danno formativo”, non solo di violazione contrattuale!

Prospettive e possibili rimedi

Bruxelles chiede misure strutturali: organici stabili, nuove graduatorie e contratti pluriennali. Fedeli Scuola propone un percorso abilitante rapido, mentre le regioni sperimentano reti di supplenze territoriali per ridurre i tempi morti. Se il Governo ascolterà tutti gli attori, dal primo sindacato al più giovane tirocinante, la scuola potrà uscire dal limbo e tornare quel luogo vibrante che promette futuro.

Source: m.flcgil.it

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Laura Benedetti

Mi chiamo Laura e da oltre 10 anni lavoro nel mondo dell’educazione. Vivo a Como con la mia famiglia e sono mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Ho creato questo blog per aiutare altri genitori a capire meglio come funziona la scuola in Italia, condividendo consigli pratici, esperienze quotidiane e informazioni utili. Credo in un’educazione inclusiva, semplice e vicina alle famiglie. Ogni articolo nasce da ciò che vivo ogni giorno: tra zaini da preparare, compiti da seguire e riunioni con gli insegnanti.

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