L’Unione Europea avverte l’Italia: emergenza precariato nel settore scolastico
LโEuropa batte i pugni sul banco e lโItalia non puรฒ piรน far finta di niente! Tre lettere dโinfrazione, un parere motivato e ora il deferimento alla Corte di Giustizia fotografano un sistema scolastico che vive di supplenze. Il verdetto suona: emergenza precariato.
Emergenza precariato scolastico: numeri che fanno tremare
Oltre 250 000 supplenze sono giร attive, di cui 182 000 riguardano docenti e ben 121 000 il sostegno. Nei corridoi si contano 23 200 cattedre rimaste vuote nonostante i due concorsi PNRR; il sostegno garantisce continuitร solo nel 24 % dei casi. Tra il personale Ata il 30 % รจ precario, e la curva sale perchรฉ le immissioni in ruolo seguono solo i pensionamenti.
Perchรฉ Bruxelles suona l’allarme per Roma
La Commissione europea ricorda che il Ministero dell’Istruzione aveva ricevuto diffide giร nel 2019 e nel 2020; nel 2023 รจ arrivato il parere motivato, oggi il deferimento. Lโaccusa? Uso ยซabusivoยป di contratti a termine e condizioni discriminatorie rispetto al personale stabile. Le norme Ue impongono tutele dopo un triennio continuativo, ma in Italia cโรจ chi rinnova la stessa supplenza da dieci anni!
I sindacati alzano la voce: prove di un fronte comune
FLC CGIL parla di โscuola che muore di precariatoโ e minaccia ricorsi in ogni sede. CISL Scuola rivendica un piano straordinario di assunzioni, mentre UIL Scuola chiede di valorizzare lโesperienza maturata. Anche Gilda degli Insegnanti, SNALS Confsal e ANIEF convergono: niente nuovo reclutamento senza prima stabilizzare gli idonei. In mezzo, lโassociazione Proteo Fare Sapere invita a unโalleanza civica per difendere la dignitร del lavoro educativo.
Il Ministero tra riforme e promesse
Il ministro Valditara evoca una riforma di reclutamento che unifichi concorsi e percorsi abilitanti. Tuttavia il Miur, oggi ridenominato Ministero dell’Istruzione, non mostra piani concreti per coprire subito le cattedre vacanti. Servono fondi, ma soprattutto volontร politica di superare la logica del โtappabuchiโ.
Le ricadute in classe: continuitร didattica a rischio
Ogni settembre gli studenti salutano professori che non rivedranno piรน; la fiducia va in frantumi e i programmi si accartocciano come appunti stropicciati. Basta una battuta di un alunno, โProf, lei resta almeno fino a Natale?โ, per capire la frattura emotiva. Nei casi di sostegno la situazione รจ persino piรน grave: cambiare referente compromette percorsi inclusivi costruiti con pazienza artigianale.
Soluzioni possibili: stabilizzare, non tamponare!
Gli esperti di Eurydice Italia mostrano che Francia e Portogallo hanno ridotto il precariato inserendo un limite massimo di rinnovi e premiando il servizio continuativo. In Italia si potrebbe imitare la scelta: trasformare in organico stabile i posti in deroga sul sostegno, allargare le graduatorie GPS e aggiornare i vetusti parametri Ata. Serve poi un monitoraggio pubblico, trasparente, consultabile dalle famiglie: lโabuso della precarietร smetterebbe di essere invisibile.
Alla fine, la scuola non chiede miracoli. Vuole solo che chi entra in classe il 15 settembre possa chiuderla a giugno con gli stessi volti davanti. La vera rivoluzione? Stabilizzare รจ piรน economico che cambiare docente ogni anno: Bruxelles lo sa, gli studenti pure. Ora tocca a Roma fare i compiti.
Source: www.flcgil.it
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