L’Europa e il suo mosaico linguistico: l’aumento dell’insegnamento delle lingue straniere nelle scuole dell’UE, con l’Italia in una posizione ambivalente
In Europa cresce la corsa al plurilinguismo! Lโultimo report Eurydice certifica che lโ83 % degli alunni primari studia almeno una lingua straniera e quasi il 60 % dei tredicenni ne affronta due. LโItalia, perรฒ, oscilla fra entusiasmi normativi e inerzie quotidiane.
ร un quadro dalle mille tessere: politiche UE, programmi CLIL, editoria scolastica sempre piรน agguerrita. Eppure la campanella suona ancora con accenti molto diversi da Lisbona a Varsavia.
Il tema non riguarda solo le aule: competenze linguistiche solide spalancano mobilitร , lavoro e cittadinanza europea, obiettivi fissati dal Consiglio di Europa giร nel lontano 2001.
Mosaico linguistico europeo: dati 2023, tendenze 2025
Lโinglese resta dominante, ma il francese avanza nei paesi nordici, mentre lo spagnolo seduce lโEst. Eurostat evidenzia una crescita del 16 % dellโinsegnamento anticipato (7-9 anni) rispetto al 2015. Scandinavi e Paesi Bassi guidano la classifica, forte di curricoli agili e ore frontali robuste.
Avvio precoce e ripartizione oraria: perchรฉ contano?
Studi longitudinali di Cambridge dimostrano che iniziare prima dei dieci anni raddoppia la retention lessicale a sedici. Finlandia e Lussemburgo inseriscono due lingue giร in seconda primaria e dedicano fino al 15 % del monte ore settimanale. Non รจ magia: รจ volontร politica sommata a formazione continua dei docenti.
Italia: slancio normativo, frenata in aula
Il quadro italiano รจ ambivalente. Dal 2020 il Ministero impone lโinglese dalla prima primaria e lโintroduzione graduale del CLIL alle superiori. Ma gli orari restano scarsi: 1,5 ore medie a settimana nella scuola dellโinfanzia contro le 4 tedesche.
CLIL, supplenze, territori: le spine quotidiane
Mancano docenti con doppia abilitazione: solo il 23 % dei professori di scienze dispone del livello C1 richiesto per lezioni bilingui. Le supplenze spezzettano la continuitร , specie nei plessi di montagna. In Val dโAosta funziona meglio: use case virtuoso da imitare!
Editoria didattica e innovazione: alleati strategici
Il mercato dei manuali reagisce con prontezza. DeAgostini lancia platform adaptive con podcast plurilingue. Zanichelli integra realtร aumentata. Loescher Editore diffonde collane targate ESB per certificazioni europee. Queste soluzioni accorciano le distanze fra riforme e pratica.
La danza dei colossi: effetti sullโaula
Rizzoli Education e Mondadori Education spingono video-interattivi che sfruttano il micro-learning. Edilingua ed Alma Edizioni puntano su peer-teaching in chiave glottodidattica. Intanto Guerra Edizioni, Giunti Scuola e Pearson Italia sperimentano analytics predittivi: lโalgoritmo segnala lo studente in difficoltร prima del primo quattro in pagella.
Quando editori e scuole dialogano, il divario Nord-Sud si attenua, la motivazione decolla, e il plurilinguismo smette di essere slogan per diventare abitudine quotidiana.
Prospettive: verso un poliglottismo autentico
Occorre robustire la formazione in servizio, aumentare il monte ore, rendere obbligatoria la seconda lingua in tutto il primo ciclo. LโUnione stanzia fondi Erasmus+ proprio per questo: lasciarli inutilizzati sarebbe imperdonabile. Il futuro dellโEuropa dipende dalla capacitร di pensare in piรน idiomi, non solo di tradurli.
Chiudi gli occhi un istante e immagina una maturitร dove discutere Dante in inglese, analizzare Pirandello in francese, progettare un robot in tedesco. Sembra utopia? Gli studenti finlandesi lo fanno giร . Il prossimo passo spetta alle nostre aule: campanella presto, la lezione sta per iniziare!
Source: www.orizzontescuola.it
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