Formazione in Italia, Tiso (Accademia IC): «Servono più investimenti, i giovani meritano opportunità migliori»
L’allarme è scattato con forza: l’Italia continua a spendere briciole per l’istruzione. Carmela Tiso, volto di Accademia IC, pretende un cambio di marcia immediato. Senza risorse adeguate, i giovani vedono sfumare opportunità che altri Paesi offrono già oggi.
Formazione in Italia 2025: investimenti carenti e monito di Tiso
Le cifre colpiscono come un gesso che cade in classe: solo 7,3 % della spesa pubblica va a scuole e università, mentre la media UE tocca il 9,6 %. In rapporto al PIL il dato scende al 3,9 %, terz’ultimo posto in Europa! A ricordarlo è Tiso, convinta che tagliare l’istruzione equivalga a limare il futuro.
Il gap con l’Europa ostacola i talenti
Germania e Francia aumentano i fondi per laboratori e borse, l’Italia accorpa plessi e riduce le ore di laboratorio. Così lo studente brillante di Bari cerca borse a Berlino e quello di Torino migra a Lione. La mobilità sociale rallenta, il divario territoriale dilaga: Nord e Sud vivono due tempi diversi della stessa partita.
Università italiane tra eccellenze e strutture in affanno
Gli atenei di punta – Università degli Studi di Bologna, Politecnico di Milano, Università Bocconi – sfornano ricerca d’élite nonostante biblioteche sovraffollate e laboratori datati. A Roma, Università La Sapienza e LUISS Guido Carli competono con campus europei che godono del doppio dei fondi. Serve aria nuova, ripete Accademia IC.
Docenti, spazi e tecnologie: dove servono i fondi
Mancano contratti stabili per giovani ricercatori; l’età media dei professori sfiora i sessant’anni. I laboratori di robotica del IED Istituto Europeo di Design sono fiore all’occhiello, ma in molti licei l’unico robot resta il braccio meccanico donato nel 2002. Secondo la Fondazione Agnelli, ogni euro investito in didattica digitale genera tre euro di ritorno economico in dieci anni.
Occasioni mancanti per i giovani: cervelli in fuga e futuro sospeso
La Generazione 2000 emigra a ritmo incalzante: chi punta alla Scuola Normale Superiore sogna poi post-doc a Cambridge; chi esce dalla Scuola Holden spera in residenze artistiche a Berlino. Il risultato? Trenta miliardi di euro persi l’anno in capitale umano, calcola la Commissione UE.
Strategie per invertire la rotta
Primo tassello: portare la quota di spesa allineata almeno alla media europea entro il 2027. Poi, incentivi fiscali per chi assume under-30 formati in Italia e rientro agevolato dei ricercatori all’estero. Infine, un piano triennale per laboratori STEAM in ogni istituto, sul modello sperimentato dal Politecnico di Milano e premiato dall’OCSE nel 2024.
Ogni minuto senza azione dilata lo scarto con chi corre veloce. La sfida è aperta: investire adesso o rassegnarsi domani.
Source: www.lecceoggi.com
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