I Fratelli d’Italia e l’Edufestival: una festa per l’istruzione mentre i bambini degli asili sono in mano a lavoratori precari
Una piazza gremita, palloncini tricolore, musica alta: dall’altra parte della strada un asilo con sole due educatrici per trenta piccoli.
È la Roma di oggi, dove I Fratelli d’Italia attaccano l’Edufestival definendolo vetrina patinata.
Il nodo vero resta invisibile: il precariato scolastico che soffoca la Scuola dell’infanzia.
I Fratelli d’Italia contro la kermesse accademica
Il partito guidato da Perissa, Marsilio e Del Guerra grida allo scandalo! Secondo loro l’evento, con premi Nobel e lectio magistralis, ignora la quotidianità degli asili capitolini. Mentre la platea applaude, nei nidi comunali i turni saltano e le sezioni si accorpano.
Scuola dell’infanzia: luci della ribalta e ombre nei corridoi
Sotto i riflettori si celebra la pedagogia dell’inclusione; nei corridoi, le educatrici gestiscono cambi e pannolini a cronometro. Alcune lavorano con contratti giornalieri, altre attendono la proroga promessa per il 2025. Il divario tra retorica e realtà diventa abissale, quasi farsesco.
Precariato scolastico: crepa strutturale del sistema educativo
Centottanta supplenti al giorno coprono buchi d’organico nella Capitale, rivela un dossier riservato. Il sistema educativo si regge sul senso di responsabilità di chi firma contratti a singhiozzo. Ogni assenza non sostituita trasforma l’aula in “classe pollaio”, proprio ciò che dieci anni fa aveva indignato la sinistra.
Educatori e insegnanti precari: equilibristi invisibili
Una maestra entra, resta due settimane, poi scompare; i bambini perdono punti di riferimento. Il rimpallo logorante produce burnout, malattie psicosomatiche, fuga verso altri settori. Nessuno show televisivo racconta questi destini intrecciati di cura e instabilità.
Diritti dei bambini e politica scolastica: la coerenza prima del folklore
Le Carte internazionali ribadiscono che i diritti dei bambini impongono continuità educativa. Spostare alunni come pedine per “ottimizzare le risorse” viola quel dettato morale. Che senso ha celebrare l’istruzione se il personale resta in bilico fra chiamate mattutine e orpelli festivalieri?
Source: www.lavocedelpatriota.it
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