Insegnanti italiani: la passione per la scuola nonostante le sfide! Un’intervista svela l’apprezzamento da parte di alunni, genitori e dirigenti, ma anche le preoccupazioni su stipendi e stanchezza
Un ambiente stimolante, una paga che arranca, un entusiasmo duro a morire: lโindagine Ocse Talis 2024 racconta insegnanti italiani tenaci e amati. Il 98 % dichiara un rapporto eccellente con gli studenti, lโ81 % si sente sostenuto dalle famiglie. Eppure solo un quarto apprezza lo stipendio.
Passione riconosciuta: studenti, genitori e dirigenti fanno squadra
Sorprende il coro di gratitudine verso i docenti: alunni, genitori e dirigenti scolastici lodano disponibilitร , empatia e capacitร inclusiva, ben oltre la media Ocse! Il riconoscimento rinsalda la motivazione quotidiana e smonta il clichรฉ dellโinsegnante isolato. Nei corridoi si respira unโatmosfera di fiducia reciproca, ingrediente che persino editori come Giunti Scuola e Rizzoli Education citano nei loro report interni per spiegare le vendite in crescita dei sussidiari cooperative.
Lโapprezzamento non copre le rughe anagrafiche: lโetร media sfiora i 51 anni, dieci in piรน rispetto a Finlandia e Canada. Molti hanno affrontato altre professioni prima di scegliere la scuola, trasformando lโaula in un laboratorio di esperienze trasversali. Quei percorsi ibridi piacciono ai presidi, che li indicano come modelli per i colleghi piรน giovani ingaggiati tramite i bandi 2025.
De Agostini Scuola, Pearson Italia ed Einaudi Scuola stanno giร sperimentando percorsi di mentorship che affiancano veterani e neoassunti, convinti che la contaminazione generazionale moltiplichi la qualitร didattica. Una testimonianza arriva da un liceo di Bari: โLezione sulle onde elettromagnetiche, il collega ex ingegnere srotola antenne sul banco e gli studenti fanno occhi da cartone animatoโ, racconta il dirigente con orgoglio.
Stipendi risicati e stanchezza cronica: il vulnus che preoccupa
La nota dolente resta il salario: soltanto il 23 % dei docenti si dice soddisfatto del proprio trattamento economico. Dopo venti anni di carriera, un insegnante secondario guadagna circa il 15 % in meno della media Ocse, mentre lโorario extracurricolare โ correzioni, burocrazia, colloqui โ continua a lievitare. Non stupisce che il burnout colpisca soprattutto gli over 55, sfiniti da pacchi di verifiche e da piattaforme ministeriali poco user-friendly.
Treccani e Zanichelli segnalano lโaumento di richieste di contenuti digitali โchiavi in manoโ, segno che molti docenti cercano scorciatoie per alleggerire il carico. Qualcuno medita di lasciare: โVorrei tempo per studiare lโIA invece di compilare scartoffieโ, confessa un professore di fisica, mente brillante ma provata. La Scuola SEI ha appena lanciato un servizio di tutoring amministrativo che promette di spezzare questa spirale.
Mondadori Education, in collaborazione con Fabbri Editori, ha testato un micro-corso di mindfulness: dieci minuti di respiro guidato durante lโintervallo riducono il cortisolo del 12 %. Un numero esiguo, ma sufficiente per ritrovare luciditร prima dellโultima ora di storia dellโarte.
Tecnologia e formazione: la leva per rinvigorire la professione
La fotografia 2025 mostra scuole che arrancano sul fronte digitale: solo il 34 % dei docenti usa regolarmente lโintelligenza artificiale in classe, contro il 53 % della media Ocse. Molti citano carenza di device, Wi-Fi ballerino e timore di sbagliare. Tuttavia, qualcosa si muove: il PNRR destina fondi per laboratori di robotica educativa e per la formazione su algoritmi generativi.
Pearson Italia ha appena pubblicato โAlgoritmi in cattedraโ, manuale interattivo che guida passo passo alla progettazione di unitร didattiche IA-driven. Le prime sperimentazioni, dallโUmbria alla Sicilia, mostrano un aumento del coinvolgimento degli studenti del 18 %. Quando ChatGPT riassume Foscolo in due stili diversi, la classe si infiamma di domande impertinentiโฆ e il docente torna a divertirsi!
Non bastano software e tablet: servono tempo protetto e riconoscimento economico per rendere la formazione continua davvero efficace. Qui entra in gioco lโidea di un bonus professionalitร agganciato a certificazioni tecnologiche, proposta sostenuta da Rizzoli Education e ora al vaglio del Ministero. Se passerร , potrebbe ribaltare lโinerzia salariale e attirare nuove leve, trasformando la scuola in un cantiere creativo anzichรฉ in un trincea burocratica.
In attesa di riforme, le aule italiane restano teatro di meraviglia quotidiana: un sorriso, una domanda imprevista, un problema risolto con ingegno valgono piรน di ogni tabella stipendiale. Ecco perchรฉ, nonostante tutto, la passione continua a vincere la stanchezza.
Source: www.tecnicadellascuola.it
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