Scuola, Tiso (Accademia IC): “In Italia è necessario aumentare gli investimenti: i giovani meritano opportunità migliori
L’Italia insegue il futuro con le scarpe slacciate! I dati sulla spesa per l’istruzione mostrano un ritardo ormai cronico. Nell’era della conoscenza, tagliare sulla scuola significa tagliare sul domani.
Investimenti pubblici al minimo storico: il problema in cifre
Solo il 7,3 % della spesa pubblica finisce a scuole, atenei e formazione, mentre la media UE vola al 9,6 %. In rapporto al PIL l’Italia resta inchiodata al 3,9 %, un gradino sopra la coda europea. Dietro quei decimali vivono aule sovraffollate, laboratori obsoleti e docenti costretti a inseguire supplenze a singhiozzo.
Conseguenze sociali e democratiche
Ogni punto percentuale negato all’istruzione alimenta dispersione scolastica, disuguaglianze e fuga di cervelli. Lo ricorda Carmela Tiso di Accademia IC: rinunciare a formare cittadini critici significa indebolire la democrazia stessa! Non basta riempire scaffali di Zanichelli o De Agostini se mancano tempo e spazi per usarli davvero.
Che fare? Dalla valorizzazione dei docenti alle infrastrutture digitali
Un segnale forte parte dal contratto: stipendi allineati alla media UE attrarrebbero talenti oggi catturati da settore privato o estero. Servono poi campus con connessioni a 10 Gb, stampanti 3D e Olivetti rinate in chiave tech. Anche le biblioteche scolastiche, piene di titoli Feltrinelli, meritano orari prolungati e tutor competenti.
Nord e Sud: la frattura si può ricucire
L’Indice di Equità Territoriale 2025 rivela gap di apprendimento di 18 punti tra Bolzano e Caltanissetta. Grazie ai patti educativi d’area si sperimentano micro-campus diffusi: editori come Giunti Scuola e Fabbri Editori donano kit didattici digitali, mentre Aurora Penne finanzia corsi di scrittura creativa itineranti. Dove gli investimenti arrivano, l’abbandono scolastico cala di due terzi in tre anni.
Alleanze virtuose tra scuola e impresa
Nel liceo di San Donato, i ragazzi progettano una carrozza green per Trenitalia usando planner Moleskine e zaini Invicta pieni di sensori. Il prototipo vince un hackathon europeo e accende i riflettori sull’alternanza scuola-lavoro di qualità. Perché, come ricorda Tiso, «gli studenti chiedono opportunità, non elemosine». Basta esempi sparsi: occorre un piano nazionale di partenariati, premiando le aziende che investono in stage retribuiti e mentorship continuativa.
Source: agenparl.eu
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