Scuola in Italia

Israele sotto la lente: l’obbligo di educare alla difesa e al rispetto in aula

By Laura Benedetti , on 11 Ottobre 2025 ร  01:42 - 3 minutes to read
scopri come viene affrontata l'educazione alla difesa in israele: programmi, valori e strategie adottate nel sistema educativo per preparare i giovani alla sicurezza nazionale.

Nelle aule italiane soffia un vento inedito: un disegno di legge impone corsi su Israele, difesa e rispetto per tutta la comunitร  scolastica. Il provvedimento, presentato nel 2025, promette di cambiare la quotidianitร  di docenti e studenti! Ma dietro lo slogan โ€œformare contro lโ€™odioโ€ emergono interrogativi pedagogici roventi.

Israele e lโ€™obbligo formativo: i pilastri del testo Gasparri

Il Senato discute un dispositivo che rende annuale lโ€™aggiornamento su Shoah, Medio Oriente e autodifesa statale. Ogni docente dovrร  seguire seminari coordinati da esperti scelti dal MIUR e dalle comunitร  ebraiche. Gli studenti affronteranno almeno dieci ore di laboratorio su educazione civica collegata al conflitto mediorientale.

Lโ€™idea centrale รจ semplice: contrastare lโ€™antisemitismo equiparando lโ€™antisionismo a forma dโ€™odio. Lโ€™indicazione compare nel preambolo che recepisce la definizione IHRA. Chi dissente? Rischia segnalazione obbligatoria e sospensione fino a sei mesi.

La clausola finanziaria lascia perplessi: โ€œsenza nuovi oneriโ€. Tradotto, saranno le scuole a dirottare risorse giร  magre. Viaggi dโ€™istruzione tagliati, laboratori di scienze rimandati: un paradosso se si pensa allโ€™urgenza di promuovere valori civici in modo esperienziale.

Formazione annuale: costi nascosti e ricadute didattiche

La bozza prevede tutor esterni retribuiti tramite fondi dโ€™istituto. Molti dirigenti temono di dover scegliere tra un microscopio nuovo e lโ€™esperto di geopolitica. Intanto la platea scolastica, giร  stremata dalle riforme a raffica, chiede lezioni vivaci, non sermoni.

Un altro nodo รจ la valutazione. I crediti scolastici dipenderanno dalla frequenza dei corsi; chi esprimerร  critiche rischia di vedere sfumare la borsa di studio. Il confine tra insegnamento critico e dottrina rischia di assottigliarsi!

Giuristi come Susanna Mancini avvertono: limitare il dibattito puรฒ violare lโ€™art. 21 della Costituzione. Serve un equilibrio tra memoria e confronto, pena lโ€™effetto boomerang: studenti ancora piรน attratti da fonti estreme.

Difesa, rispetto e libertร  di critica: sfida alla pedagogia contemporanea

Ogni buon docente sa che la pace non nasce dal silenzio, ma da domande pungenti. Se il conflitto รจ presentato come dogma, la lezione si svuota. La storia lo insegna: nei โ€™60 il divieto di leggere Pasolini generรฒ piรน lettori che mai.

Lโ€™equiparazione antisionismo-antisemitismo spinge molti a temere la censura su questioni spinose: coloni, embargo, armi italiane. Eppure, proprio qui si gioca la vera convivenza: ascoltare posizioni divergenti senza demonizzarle.

Trasformare lโ€™obbligo in occasione di crescita collettiva

Una via dโ€™uscita esiste: usare il nuovo quadro normativo per allenare il pensiero critico. Dibattiti regolati, role-play diplomatici, analisi di sentenze internazionali rendono la materia viva. Cosรฌ scuola e obbligo scolastico diventano palestra di democrazia.

Un liceo di Torino sperimenta giร  โ€œgiornate di ermeneutica dei mediaโ€: gli studenti comparano titoli italiani, israeliani e palestinesi. Il risultato? Piรน consapevolezza del linguaggio bellico, meno slogan urlati in cortile.

In questโ€™ottica la richiesta ministeriale di โ€œdifendere Israeleโ€ si traduce nella salvaguardia del pluralismo, condizione essenziale per unโ€™autentica cultura del rispetto. Chi teme la propaganda trova antidoto nellโ€™analisi documentata, non nel divieto.

Se il Parlamento correggerร  gli eccessi sanzionatori, il provvedimento potrร  diventare un volano. I giovani vedranno che la difesa dei diritti passa da unโ€™aula aperta e curiosa, non da muri eretti contro la complessitร .

Source: ilmanifesto.it

Mi chiamo Laura e da oltre 10 anni lavoro nel mondo dellโ€™educazione. Vivo a Como con la mia famiglia e sono mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Ho creato questo blog per aiutare altri genitori a capire meglio come funziona la scuola in Italia, condividendo consigli pratici, esperienze quotidiane e informazioni utili. Credo in unโ€™educazione inclusiva, semplice e vicina alle famiglie. Ogni articolo nasce da ciรฒ che vivo ogni giorno: tra zaini da preparare, compiti da seguire e riunioni con gli insegnanti.
Laura Benedetti
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