Istruzione in crisi: FLC CGIL denuncia l’Italia come fanalino di coda negli investimenti, evidenziando un governo contrario alla scuola pubblica
Allarme rosso: la istruzione italiana resta in fondo alle classifiche europee! Nel 2025 il report โInvesting in Educationโ fotografa un divario drammatico e certificato da Eurostat. La FLC CGIL accusa un governo sordo e ostile alla scuola pubblica.
La notizia brucia: appena il 7,3 % della spesa pubblica va alle aule contro il 9,6 % medio UE; il rapporto con il PIL si ferma al 3,9 %. Ne conseguono classi sovraffollate, laboratori chiusi e un clima da crisi permanente. Davvero si puรฒ insegnare con questi numeri?
I conti non tornano: numeri impietosi sugli investimenti scolastici
Tre dati bastano a capire la portata del problema. LโItalia รจ ultima fra i 27 Stati UE per percentuale di bilancio dedicata alla scuola, e il gap supera i due punti percentuali. A livello europeo รจ unโanomalia che pesa come un macigno sulle politiche scolastiche.
Dove finiscono i fondi? La geografia dei tagli
Dal 2021 al 2024 sono stati chiusi 750 istituti, soprattutto in aree interne e periferie urbane: meno presรฌdi educativi, piรน abbandono scolastico. Intanto i finanziamenti alla scuola privata sono balzati da 551 a 750 milioni, con un aumento del 50 %. Questa forbice mostra una strategia precisa di tagli alla rete statale.
Docenti in trincea: stipendi erosi e motivazione a rischio
Il rinnovo contrattuale promette solo un +6 % contro unโinflazione del 17 %: circa 300 euro netti in meno al mese. Risultato? Molti docenti rinunciano a progetti e ore extra, e gli studenti perdono esperienze di laboratorio, uscite didattiche, tutoraggio personalizzato. La qualitร dellโapprendimento scivola verso il minimo storico!
Effetti a catena sulle classi
Meno personale ATA significa corridoi senza sorveglianza, aule sporche, segreterie in tilt. Le sostituzioni brevi non si coprono piรน, cosรฌ gli alunni vanno a spasso tra materie diverse senza continuitร . La crisi di sistema diventa quotidiana e tangibile.
Politiche scolastiche al bivio: retorica o visione?
Il ministro Valditara punta su divieti di cellulari e bonus a spot, ma intanto smantella le indicazioni nazionali: un paradosso che solleva dubbi sul progetto educativo complessivo. Senza un piano strutturale di investimenti ogni slogan resta lettera morta. Servono riforme coraggiose, non cerotti.
La proposta della FLC CGIL e lโonda dal basso
Il sindacato rilancia un patto triennale: portare la spesa al 5 % del PIL, ripristinare organici, ridurre gli alunni per classe e garantire formazione pagata ai docenti. Centinaia di assemblee unitarie chiedono di invertire la rotta prima che la fuga dai concorsi svuoti definitivamente le cattedre. La palla passa al governo: ascolterร ?
Il futuro che si decide oggi
Ogni scelta compiuta nel 2025 avrร eco sulle prossime generazioni. Con un sistema educativo depauperato il Paese perde innovazione, coesione sociale, competitivitร . Al contrario, unโondata di finanziamenti mirati puรฒ trasformare le aule in fucine di talento: la sfida รจ sul tavolo adesso!
Source: m.flcgil.it
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