Liceo: la materia che rovina il voto finale alla maturità

L’esame di maturità rappresenta il traguardo più atteso e temuto dagli studenti italiani. Tra le varie preoccupazioni, c’è quella legata a una materia in particolare che spesso rischia di compromettere il voto finale. Scopriamo insieme quali sono i fattori che influenzano il punteggio e come affrontarli al meglio.
Il peso delle materie nel voto finale della maturità 2025
Nell’anno scolastico 2024-2025, il sistema di valutazione dell’esame di Stato mantiene la struttura introdotta con la riforma della Buona Scuola. Il voto finale è composto da tre elementi principali:
- 🎯 Crediti scolastici (massimo 40 punti)
- 📝 Prove scritte (massimo 20 punti ciascuna)
- 🗣️ Colloquio orale (massimo 20 punti)
Tra queste componenti, esiste una materia che spesso rappresenta un vero e proprio ostacolo per molti studenti. Non si tratta necessariamente della disciplina più difficile, ma di quella che, per vari motivi, finisce per influenzare negativamente la media complessiva.
Qual è la materia che mette più in difficoltà gli studenti?
Dai dati raccolti nelle scuole superiori italiane, emerge che la matematica rappresenta la bestia nera per molti maturandi, soprattutto al liceo scientifico. I motivi sono diversi:
- 🧮 Concetti astratti che richiedono un approccio logico diverso dalle materie umanistiche
- ⏳ Tempi di apprendimento più lunghi rispetto ad altre discipline
- 📉 Difficoltà nel recuperare un’insufficienza accumulata durante l’anno
Non è raro vedere studenti brillanti in letteratura o storia che perdono punti preziosi proprio a causa della matematica. La situazione diventa particolarmente critica quando questa materia è anche oggetto della seconda prova scritta.
L’effetto domino di un voto basso
Un’insufficienza in matematica non compromette solo il voto della singola materia, ma ha ripercussioni su:
- 📊 La media complessiva che determina i crediti scolastici
- 💯 Il punteggio della seconda prova (se matematica è materia d’esame)
- 😰 La sicurezza dello studente durante il colloquio orale
Come il voto di condotta influenza l’esame
Dal 2025, il Ministero dell’Istruzione ha introdotto una novità significativa: gli studenti con 6 in condotta dovranno preparare un elaborato aggiuntivo su cittadinanza attiva e sociale da presentare durante l’orale.
Questa decisione ha sollevato non poche polemiche, ma evidenzia come il comportamento in classe sia diventato un fattore determinante per il successo all’esame. La condotta non è più solo una questione disciplinare, ma entra a pieno titolo nel merito della valutazione finale.
Perché la condotta può rovinare la media
Molti non sanno che il voto in condotta:
- ✅ Contribuisce al calcolo della media per i crediti scolastici
- ⚠️ Può limitare l’accesso alla lode anche con ottimi voti nelle altre materie
- 📌 È considerato dalle commissioni durante la valutazione complessiva
Strategie per recuperare i punti persi
Se una materia sta compromettendo il tuo voto finale, non è troppo tardi per rimediare. Ecco alcuni consigli pratici:
- 📅 Organizza un piano di studio mirato con anticipo
- 👥 Partecipa ai corsi di recupero organizzati dalla scuola
- 🔄 Concentrati sulle competenze fondamentali richieste all’esame
- 🧠 Approfitta delle simulazioni per testare la tua preparazione
Ricorda che le prove scritte valgono il 60% del voto finale: anche se hai avuto difficoltà durante l’anno, un buon risultato negli scritti può compensare eventuali lacune.
Il ruolo dei PCTO e dell’educazione civica
Dal 2025, i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO) e l’educazione civica sono diventati parte integrante del colloquio orale. Questi elementi possono rappresentare un’opportunità per:
- ➕ Aumentare il punteggio dell’orale
- 🎤 Dimostrare competenze non strettamente legate alle materie scolastiche
- 💡 Mostrare impegno e partecipazione attiva
Non sottovalutare queste componenti: spesso sono proprio quelle che permettono di recuperare i punti persi nelle materie più difficili.
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