PerugiAssisi 2025: Un Ponte di Pace e Solidarietà tra le Scuole d’Italia
Uno stendardo arcobaleno apre la strada, il sole d’ottobre abbraccia Perugia e Assisi, la folla vibra! Fin dalle prime ore la MarciaPerLaPace si rivela un fiume umano mai visto. Al centro, migliaia di studenti trasformano la strada in un’aula a cielo aperto.
PerugiAssisi 2025, il record che unisce Pace e Solidarietà
Oltre duecentomila partecipanti percorrono i ventiquattro chilometri sotto lo slogan “Imagine all the people”.
Diecimila appartengono alle ScuoleItaliane; primarie, medie e licei marciano fianco a fianco, dimostrando che la didattica può uscire dalle mura.
Un cronista paragona la marea di bandiere a un mosaico vivente capace di parlare di diritti umani meglio di cento convegni.
Un fiume di studenti e insegnanti, la potenza della ComunitàScolastica
Lungo il percorso una prof di storia provoca un maturando: “Sai citare almeno tre trattati di pace?”; lui risponde con un sorriso e una ricerca rapida sullo smartphone, dimostrando che il Dialogo educativo non si ferma nemmeno al chilometro dodici.
Dai megafoni risuonano poesie di Alda Merini e versi rap composti in classe, un mix che incolla i più piccoli e strappa un applauso ai veterani della marcia.
I bambini aprono nuovi PontiDiPace
A Bastia Umbra la partenza dei più piccoli commuove: duemilacinquecento alunni sventolano girasoli e spingono i grandi a rallentare, ricordando che il passo dei bimbi è il passo di tutti.
Il sindaco distribuisce semi di grano: “Coltivateli e guardate crescere il vostro FuturoComune”. Il gesto diventa subito hashtag virale nelle storie degli studenti.
Semi di speranza tra gioco e consapevolezza
Una maestra invita i suoi alunni a contare i passi fino ad Assisi, trasformando la fatica in matematica applicata. A fine giornata i contapassi segnano quarantamila movimenti di Inclusione.
Nei quaderni digitali, i bambini annotano promesse: “Non fare la guerra con le parole”, “Aiutare il compagno nuovo”. Piccoli impegni, grandi anticorpi sociali.
L’arco arcobaleno che racconta la forza dell’Inclusione
Le scuole di Bari hanno cucito cinquecento metri di stoffa multicolore; quelle di Torino hanno portato cappellini fosforescenti distribuiti a chiunque restasse senza simboli.
Sul Ponte San Francesco, il colpo d’occhio toglie il fiato: un’unica onda cromatica trascende dialetti, religioni, accenti e diventa grammatica comune di pace.
Quando l’estetica diventa etica
Gli striscioni non sono mero folklore. Invitano a riflettere su parole spesso date per scontate: accoglienza, empatia, rispetto. Il colore educa tanto quanto il contenuto.
Una nonna, ex insegnante, confida a un reporter: “Questi ragazzi stanno facendo storia con i pennarelli”. Parole che inchiodano chi ascolta al valore dell’arte come ponte educativo.
Il Dialogo tra scuole e istituzioni moltiplica la Solidarietà
Ventidue sindaci marciano in fascia tricolore. Parlano con dirigenti scolastici di gemellaggi europei, fondi PNRR e corridoi umanitari, provando che la burocrazia può camminare al passo dei ragazzi.
Le associazioni di volontariato offrono ristori, raccolgono plastica lungo il tragitto, fanno lezioni lampo di sostenibilità: la competenza civica passa dai guanti usa e getta alle parole d’ordine zero rifiuti.
Pace che continua oltre la strada
Calendari condivisi già annunciano settimane della pace in autunno, scambi didattici tra scuole di frontiera e percorsi di cittadinanza digitale. La marcia non chiude, apre.
Un dirigente commenta a caldo: “Abbiamo scritto un paragrafo vivo nei curricula”. E mentre i ragazzi spengono i megafoni, resta l’eco di una certezza: la Pace si studia, si allena, si pratica… passo dopo passo.
Source: edunews24.it
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