Scuola in Italia

Fratelli d’Italia avanza una nuova proposta legislativa contro il separatismo islamico: multe fino a 3000 euro per il porto del velo integrale anche nelle scuole

By Laura Benedetti , on 8 Ottobre 2025 ร  02:20 - 4 minutes to read
scopri tutto sulla proposta legislativa velo: analisi, obiettivi e impatti sulla mobilitร  sostenibile e sul trasporto urbano in italia. informati ora sulle ultime novitร  legislative!

Fari puntati su Montecitorio! Fratelli d’Italia deposita una proposta legislativa che alza lโ€™asticella del dibattito su libertร  religiosa e sicurezza pubblica. Previsti fino a 3000 โ‚ฌ di multe a chi indossa il velo integrale in luoghi aperti e, novitร  assoluta, anche nelle scuole italiane.

Fratelli dโ€™Italia e la legge contro il velo: testo, obiettivi, pene

Il disegno di legge punta a frenare il cosiddetto separatismo islamico, collegando il volto coperto a rischi di identificazione difficoltosa e a possibili proselitismi interni agli istituti. Chi contravviene dovrร  pagare da 1000 a 3000 โ‚ฌ; per i recidivi scatta la segnalazione al tribunale minorile o al questore.

Lโ€™intento dichiarato? Smorzare tensioni comunitarie, rafforzare la integrazione attraverso regole comuni e, soprattutto, โ€œproteggere gli ambienti educativi dallโ€™uso politico di simboli religiosiโ€. Un leitmotiv che riecheggia le norme francesi del 2010 ma trova qui un palcoscenico scolastico piรน sensibile.

Multe tra i banchi: cosa succede a studenti e docenti

La misura coinvolge il dirigente che, in caso di velo integrale, deve invitare lโ€™alunna a scoprire il volto; in mancanza di collaborazione parte il verbale di 1000 โ‚ฌ. Il preside rischia un richiamo se omette la segnalazione. Gli insegnanti temono di trasformarsi in ispettori, ma qualcuno ricorda: โ€œAlle gite controlliamo giร  cinture e medicine, possiamo anche gestire questoโ€.

Una docente di Bari racconta lโ€™episodio di Sara, arrivata in aula col niqab lo scorso anno: โ€œLe abbiamo spiegato le regole scolastiche, ha accettato il compromesso del hijab. Dialogo prima di tutto!โ€. Quel modello di mediazione potrebbe diventare la bussola per molte classi multiculturali.

Gli studenti, come sempre, reagiscono in modo spiazzante. Alcuni vedono la legge contro il velo come un divieto ingiusto; altri la salutano come strumento per evitare โ€œclan religiosiโ€ nei corridoi. Nel mezzo, i consigli di classe giร  studiano percorsi di educazione civica dedicati alla libertร  di espressione.

Separatismo islamico o libertร  di culto? Il dilemma dellโ€™integrazione

Il governo rivendica unโ€™azione preventiva contro โ€œzone francheโ€ dove lโ€™Islam radicale isolerebbe le giovani generazioni. Le associazioni musulmane moderate replicano: โ€œPunire il velo non avvicina, allontanaโ€. Un rimbalzo dialettico che tocca anche il terreno dellโ€™immigrazione, con oltre un milione di studenti di origine straniera iscritti entro il 2024.

Famiglie, imam, sociologi: voci sul provvedimento

Lโ€™imam di Torino, Abdallah Kamel, concede apertura: โ€œSรฌ a mostrare il viso dove necessario, no a sanzioni esorbitantiโ€. Un gruppo di genitori di Verona, invece, applaude: โ€œFinalmente regole uguali per tutti, come per il casco in motorinoโ€. La sociologa Carlotta Montero avverte: โ€œRegola semplice, applicazione complessa; serviranno sportelli dโ€™ascolto e mediatori culturaliโ€.

Intanto, nei comitati studenteschi circola una proposta alternativa: abbinare norme sul volto scoperto a corsi di citizen journalism, per insegnare ai ragazzi a narrare in prima persona le loro identitร  multiple. Potrebbe diventare la vera lezione di cittadinanza attiva.

Sicurezza pubblica e diritti civili: trovare lโ€™equilibrio

Il Ministero dellโ€™Interno sostiene che la piรจce normativa colmi un vuoto: il T.U.L.P.S. del 1931 vieta il volto coperto solo in caso di โ€œragione di sicurezzaโ€. Il nuovo testo estende la fattispecie alle circostanze ordinarie, specialmente negli istituti. Il Consiglio di Stato, perรฒ, ricorda che limitare un simbolo religioso richiede il test di proporzionalitร  fissato dalla Corte di Strasburgo.

Nel frattempo, le forze dellโ€™ordine preparano linee guida: interventi soft, prioritร  al dialogo, ultima ratio la sanzione. Un funzionario di Milano scherza amaramente: โ€œMeglio spiegare la norma davanti a un registro di classe che davanti a un giudiceโ€.

Il dibattito รจ acceso e corre veloce, proprio come gli scambi frenetici che animano lโ€™intervallo in un liceo: campanella, corsa ai distributori, domande a raffica e, perchรฉ no, qualche esclamazione colorita. La politica, come la scuola, non puรฒ eludere il confronto; deve solo decidere se punire, educare o trovare la giusta miscela di entrambe le strade.

Source: www.orizzontescuola.it

Mi chiamo Laura e da oltre 10 anni lavoro nel mondo dellโ€™educazione. Vivo a Como con la mia famiglia e sono mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Ho creato questo blog per aiutare altri genitori a capire meglio come funziona la scuola in Italia, condividendo consigli pratici, esperienze quotidiane e informazioni utili. Credo in unโ€™educazione inclusiva, semplice e vicina alle famiglie. Ogni articolo nasce da ciรฒ che vivo ogni giorno: tra zaini da preparare, compiti da seguire e riunioni con gli insegnanti.
Laura Benedetti
Partager cet article :

Comments

Leave a comment

Your comment will be revised by the site if needed.