Martedì 4 novembre: Stop alle lezioni in Italia! Scopri i motivi dello sciopero scolastico e chi aderiscono alla protesta.
Alle 8:05 tre liceali fissano il cancello sprangato: oggi niente campanella. Martedì 4 novembre l’Italia intera assiste a un sciopero scolastico che paralizza classi, laboratori e atenei. Scopriamo subito perché la protesta conquista la scena nazionale!
Stop alle lezioni: cosa accade il 4 novembre
La mobilitazione copre l’intera giornata e coinvolge ogni ordine di scuola, dalle materne alle università. Il blocco delle lezioni è stato proclamato dal Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente e sostenuto dalle maggiori sigle confederali. Conseguenze previste: segreterie chiuse, esami rinviati, gite cancellate.
Le ragioni che infiammano la protesta
Docenti e personale ATA denunciano stipendi erosi dall’inflazione e contratti scaduti da anni. Il precariato record, oltre 220 000 supplenze lunghe, alimenta la protesta insegnanti. A fare da miccia contribuiscono classi sovraffollate e fondi dimezzati per la sicurezza degli edifici.
Sindacati e categorie in prima linea
Alla chiamata rispondono i grandi sindacati scuola: FLC CGIL, UIL Scuola, CISL Scuola, affiancati da SISA e Usb. Uniti rivendicano aumenti a due cifre e investimenti in didattica digitale. La manifestazione principale si snoderà da Piazza del Popolo al MIUR, megafoni alla mano.
Chi aderisce dalle aule ai corridoi universitari
L’adesione non si limita ai professori: partecipano ricercatori, collaboratori scolastici e dirigenti. Saranno oltre 800 000 i potenziali aderenti, cifra che può superare lo sciopero del 2019. In molte città si prevedono studenti in piazza al fianco del corpo docente per difendere il diritto allo studio.
Impatto sul quotidiano di studenti e famiglie
Migliaia di famiglie riorganizzano turni di lavoro e babysitter per l’assenza di servizio mensa e doposcuola. Gli atenei rimandano appelli d’esame, creando un domino sulle lauree di dicembre. Restano garantiti solo i servizi minimi per alunni disabili, grazie a presìdi volontari.
Come organizzarsi senza stress
Molti istituti hanno caricato materiali online per evitare vuoti didattici. Alcuni musei civici offrono ingressi gratuiti agli studenti, trasformando il fermo in occasione culturale. I gruppi di genitori organizzano laboratori di lettura per tenere viva la routine di studio.
Oltre lo sciopero: possibili scenari futuri
Il Ministero apre un tavolo tecnico entro dieci giorni; senza accordo, già si prospetta un nuovo sciopero a dicembre. Le sigle spingono per un cronoprogramma che anticipi di un anno il rinnovo contrattuale. La posta in gioco resta alta: salvaguardare un sistema che, fra difficoltà, continua a educare la futura cittadinanza.
Source: www.fanpage.it
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