Martedì 4 novembre: Sciopero Nazionale della Scuola, ecco le ragioni della mobilitazione in tutta Italia
Il 4 novembre il sistema scolastico italiano si fermerà! Uno sciopero nazionale minaccia lezioni e servizi dall’infanzia all’università. La mobilitazione, indetta da SISA e dall’Osservatorio contro la Militarizzazione delle Scuole e delle Università, si preannuncia corposa.
Sciopero scuola 4 novembre 2025: origini e adesioni nazionali
L’agitazione nasce dallo scontro sul convegno “La scuola non si arruola”, oscurato dalla piattaforma Sofia del Ministero. Il calendario delle proteste prevede presìdi in 35 piazze, con USB Scuola in prima linea per sostenere una scuola “libera e pacifica”. Anche CISL Scuola, CGIL Scuola e UIL Scuola seguiranno con attenzione l’evoluzione, pur non avendo proclamato loro stessi l’astensione.
Le richieste di SISA e dell’Osservatorio
SISA predilige la democratizzazione dei vertici: abolire il concorso per dirigenti e passare a un responsabile eletto dal collegio docenti. Chiede inoltre assunzioni su tutti i posti vacanti, ruolo unico docente con orario e salario uniformi e un adeguamento retributivo che insegu(a) l’inflazione galoppante. L’Osservatorio, dal canto suo, invoca la fine di esercitazioni militari e divise nei corridoi, ricordando che proprio il 4 novembre ricorre la Giornata delle Forze Armate.
Impatto su studenti e famiglie: lezioni a rischio e comunicazioni delle scuole
Martedì mattina ogni istituto dovrà verificare la presenza degli insegnanti e valutare se sospendere la didattica. Dirigenti e personale ATA, coinvolti nello sciopero, potrebbero non garantire servizi essenziali come mensa e assistenza disabili. Molte famiglie, temendo imprevisti, stanno già organizzando doppi turni di nonni e baby-sitter.
Gestione delle assenze e scenari possibili
Alcune scuole superiori hanno pre-allertato gli studenti dell’ultimo anno: maturità alle porte, serve continuità! In diversi licei lombardi i comitati studenteschi sosterranno i docenti, ma reclamano anche il diritto a svolgere le verifiche programmate. Se la partecipazione supererà il 40 %, la giornata rischia di trasformarsi in un grande vuoto formativo.
Reazioni dei principali sindacati: confronto acceso e prospettive future
FLC CGIL appoggia molte rivendicazioni economiche, pur giudicando “utopistica” l’elezione diretta del dirigente. ANIEF sottolinea la necessità di un contratto che valorizzi la carriera dei precari. GILDA degli Insegnanti e SNALS Confsal puntano l’indice sul blocco degli scatti di anzianità.
Possibili sviluppi dopo il 4 novembre
Se il Ministero resterà immobile, COBAS Scuola e CUB Scuola minacciano un autunno di mobilitazioni a raffica. Un tavolo politico potrebbe aprirsi già a fine settimana: servirà diplomazia per evitare nuove serrate. Resta il dato: senza investimenti strutturali, il malcontento è destinato a rimbalzare di aula in aula.
La notte prima dello sciopero farà dormire poco insegnanti, genitori e studenti; il giorno dopo, invece, si conteranno adesioni e si misurerà la forza di richieste ormai non più eludibili.
Source: www.ilfattoquotidiano.it
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