Scuola in Italia

La scuola scende in campo: USB mobilita i presidi in tutta Italia contro la censura

By Laura Benedetti , on 3 Novembre 2025 ร  02:16 - 4 minutes to read
scopri come la scuola puรฒ combattere la censura e promuovere la libertร  di espressione tra gli studenti. approfondimenti su educazione e diritti civili.

Censurare un convegno sulla pace? รˆ successo davvero. E la scuola, lontana dal piegarsi, ha risposto con unโ€™onda di presidi coordinati da USB Scuola. Il 4 novembre lโ€™istruzione italiana si รจ trasformata in un grande laboratorio di democrazia attiva!

USB Scuola guida la protesta contro la censura accademica

Il Ministero ha stoppato โ€œLa scuola non si arruolaโ€, seminario promosso dal CESTES con oltre mille docenti iscritti. Un divieto che suona come un altolร  alla libertร  dโ€™insegnamento tutelata dagli articoli 11 e 33 della Costituzione. Lโ€™Unione Sindacale di Base ha reagito in tempo record organizzando manifestazioni davanti a prefetture e Uffici scolastici regionali.

Tra gli striscioni spiccavano citazioni di Don Milani e Rita Levi-Montalcini: memoria e ricerca camminano fianco a fianco. Il messaggio รจ netto: โ€œMegafoni aperti, aule aperte, menti aperteโ€. Chi tenta di chiudere il dibattito trova un coro di โ€œPresente!โ€ difficile da ignorare.

Il convegno negato accende la miccia

Gli organizzatori volevano discutere di riarmo e cultura della guerra: niente invettive, solo analisi critica. Eppure lโ€™accreditamento ministeriale al CESTES รจ stato congelato, scatenando lo sdegno di accademici e studenti. Da qui lโ€™idea di portare la discussione fuori dai palazzi: โ€œSe non possiamo parlare in unโ€™aula, lo faremo in piazzaโ€.

La reazione non รจ rimasta isolata. Docenti in servizio, neoassunti e persino pensionati hanno firmato una petizione lampo che in poche ore ha superato le duecentomila adesioni. Un dato che fotografa la sete di confronto, non di propaganda.

Dalle aule alle piazze: presidi sincronizzati in tutta la penisola

Trenta cittร  hanno risuonato di cori, tamburi e lezioni improvvisate allโ€™aperto. A Milano il cortile di Palazzo Marino si รจ trasformato in unโ€™aula magna spontanea; a Palermo un serpente umano ha circondato lโ€™Ufficio scolastico nonostante la pioggia battente. Napoli, Bologna e Torino hanno superato le centinaia di partecipanti, confermando un clima di mobilitazione permanente.

A Roma, sotto il MIM, cartelloni variopinti ricordavano che โ€œla scuola non รจ casermaโ€. Brevi letture di Calvino e Margherita Hack sono servite a ribadire che cultura e conflitto non devono marciare insieme. La fantasia ha sostituito gli slogan vuoti, rendendo ogni presidio una piccola lezione di educazione civica.

Racconti di piazza: suoni, cori, cartelloni

Una professoressa di Brescia ha chiesto a una studentessa di leggere lโ€™articolo 3 della Costituzione sul palco improvvisato di Piazza Paolo VI. Pochi metri piรน in lร , un ex alunno suonava il sax: musica e diritti si intrecciavano in una jam session inaspettata. Piccoli gesti che trasformano la protesta in pedagogia viva.

La presenza delle forze dellโ€™ordine non ha spento lโ€™energia. Anzi, lโ€™ha resa piรน vibrante: canti partigiani, poesie di Hikmet, perfino una mini-lezione di storia della Palestina. A fine giornata, le piazze hanno restituito lo stesso verdetto: lโ€™educazione alla pace รจ materia obbligatoria, non opzionale.

Una rete corale: sindacati, presidi, studenti e genitori insieme

La mobilitazione ha riunito sigle spesso distanti. Flc Cgil, Cisl Scuola, UIL Scuola, Cobas Scuola, Gilda degli Insegnanti e ANIEF hanno applaudito lโ€™iniziativa lanciando note di sostegno. Perfino lโ€™ANP Associazione Nazionale Presidi ha espresso โ€œpreoccupazione per un clima censorio incompatibile con la missione educativaโ€.

Sul fronte giovanile, la Rete degli Studenti Medi e il Link Coordinamento Universitario hanno portato cartelli creativi e flash mob ironici. La convergenza intergenerazionale ha stupito molti osservatori, ma non chi vive la scuola ogni giorno: quando la libertร  di parola vacilla, la comunitร  scolastica diventa un sol corpo.

La Costituzione sullo sfondo

Lโ€™articolo 11, che ripudia la guerra, รจ stato citato come bussola morale dellโ€™iniziativa. Ricordarlo il 4 novembre, festa delle Forze armate, รจ parso a molti un atto di educazione civica piรน che di provocazione. In un Paese che ambisce a formare cittadini critici, la censura risulta anacronistica.

Lโ€™agenda รจ giร  fitta: assemblea nazionale il 10 novembre, sciopero studentesco il 14 e sciopero generale il 28, culminando nella manifestazione di Roma il 29. Nel frattempo, la petizione online viaggia veloce: chi crede in una scuola libera puรฒ ancora firmare e passare parola. Perchรฉ, come recitava uno striscione a Firenze, โ€œla vera lezione comincia quando termina la campanellaโ€.

Source: www.scuolalink.it

Mi chiamo Laura e da oltre 10 anni lavoro nel mondo dellโ€™educazione. Vivo a Como con la mia famiglia e sono mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Ho creato questo blog per aiutare altri genitori a capire meglio come funziona la scuola in Italia, condividendo consigli pratici, esperienze quotidiane e informazioni utili. Credo in unโ€™educazione inclusiva, semplice e vicina alle famiglie. Ogni articolo nasce da ciรฒ che vivo ogni giorno: tra zaini da preparare, compiti da seguire e riunioni con gli insegnanti.
Laura Benedetti
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