Scuola in Italia

Scuole superiori : 3 segnali che stai seguendo un percorso che non fa per te

By Laura Benedetti , on 31 Luglio 2025 à 12:03 - 4 minutes to read

Improvvisi mal di pancia al pensiero dell’interrogazione, voti in caduta e il desiderio costante di premere “snooze”. Tre campanelli suonano forte: la scuola scelta non è quella giusta. Chi percepisce questi segnali ha già metà della risposta in tasca: cambiare rotta si può, ma serve lucidità.

Crisi di motivazione: quando il banco diventa un ring

L’attenzione evapora dopo pochi minuti e la mente corre altrove. Il professore parla, ma le parole scivolano via come gocce sulla cerata. Il risultato? Voti bassi e apatia.

Secondo i dati di orientamento 2025, il crollo del rendimento è tra le prime spie di percorso errato. Il disagio non nasce da “poca voglia”, ma da un curriculum distante dalle proprie passioni.

📉 Voti in picchiata nonostante lo studio
😴 Sbadigli a ripetizione durante le materie chiave
⏳ Sensazione di tempo sprecato ogni pomeriggio

La soluzione passa da un check rapido: chiedersi quali materie accendono l’energia e quali, invece, prosciugano.

Un cambio d’indirizzo entro il secondo anno riduce del 40 % il rischio di abbandono, rivela Eduscopio.

Assenze strategiche: il calendario a macchie di leopardo

Il secondo segnale è la fuga. Giorni saltati “perché tanto oggi c’è laboratorio” o “solo due ore, non vale la pena”. Le assenze selettive indicano che il piano di studi non risponde più ai bisogni.

Quando si evita una lezione ricorsivamente, la materia diventa un ostacolo identitario. Le ricerche su 15 000 iscritti confermano che oltre 70 % di chi cambia scuola mostrava già questi pattern.

🚪 Entrate in ritardo croniche
📝 Compiti copiati all’ultimo minuto
📆 Assenze in coincidenza con la materia “nemica”

Il rimedio? Visite agli open day di indirizzi alternativi: l’esposizione a laboratori diversi aiuta a visualizzare un contesto più stimolante.

Osservare coetanei entusiasti di un diverso percorso spesso riaccende la curiosità sopita.

Orizzonte nebbioso: “Cosa farò dopo?” resta senza risposta

Terzo campanello: il futuro appare vuoto. Se dopo un anno non si sa spiegare a un amico perché si è scelto quell’indirizzo, è tempo di interrogarsi.

L’orientamento efficace parte da tre domande chiave:

🎯 Obiettivi: quali competenze voglio avere tra 5 anni?
🧭 Contesti: preferisco università, ITS o lavoro subito?
💪 Punti di forza: cosa mi riesce naturale?

Strumenti come il test Motiva, usato nei PCTO, mappano interessi e soft skill in 25 minuti. Il report indica professioni adatte e gap da colmare.

Chi compila il test e confronta i risultati con docenti tutor riduce drasticamente l’incertezza post-diploma.

Strategie di uscita: cambiare senza mandare tutto all’aria

Capire di aver sbagliato non basta; serve un piano. Le scuole consentono il passaggio interno tra indirizzi entro gennaio del secondo anno senza bocciatura.

🗂️ Raccolta crediti: salvare le materie comuni
🤝 Colloquio con il referente orientamento
📝 Piano di recupero personalizzato per colmare lacune

Molti istituti tecnici offrono moduli ponte verso settori emergenti come Informatica e Telecomunicazioni, richiesti dal mercato 2025.

Chi mira al Made in Italy può sfruttare le nuove opzioni professionali Industria e artigianato, con stage garantiti già dal terzo anno.

Il tweet del Ministero ricorda: “Meglio un cambio consapevole che un biennio di frustrazione”.

Allenare l’autoconsapevolezza per scegliere bene al primo colpo

Per evitare il déjà-vu universitario, occorre allenare l’autoanalisi già alle medie. Le domande di base restano le stesse ma vanno ripetute ogni anno, perché interessi e competenze evolvono.

🔍 Tenere un diario delle materie preferite 📔
🎬 Partecipare a workshop e PCTO sperimentali
📚 Leggere guide di settore: agraria, turismo, biotech

Le giornata di orientamento 2025 aprono da gennaio e offrono simulazioni di laboratorio, quiz e incontri con ex alunni. Viverle da protagonisti trasforma la scelta in decisione guidata, non in salto nel buio.

Infine, condividere i propri dubbi con mentor e famiglia crea una rete di supporto. Nessuno dovrebbe affrontare questo bivio da solo.

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Laura Benedetti

Mi chiamo Laura e da oltre 10 anni lavoro nel mondo dell’educazione. Vivo a Como con la mia famiglia e sono mamma di due bambini che frequentano la scuola primaria. Ho creato questo blog per aiutare altri genitori a capire meglio come funziona la scuola in Italia, condividendo consigli pratici, esperienze quotidiane e informazioni utili. Credo in un’educazione inclusiva, semplice e vicina alle famiglie. Ogni articolo nasce da ciò che vivo ogni giorno: tra zaini da preparare, compiti da seguire e riunioni con gli insegnanti.

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