Compensi degli insegnanti: fino a 59.585 euro per i neolaureati. E in Italia? Gli stipendi si attestano poco sopra i 27 mila euro. Ecco un’analisi sui guadagni degli insegnanti in Europa.
Un dato colpisce come un gesso sulla lavagna: 59.585 euro รจ il massimo stipendio iniziale garantito ai docenti neolaureati del Lussemburgo, quasi il doppio della media europea. Il contrasto con lโItalia, ferma a poco piรน di 27.000 euro, riapre il dibattito sui compensi nel mondo della scuola. Unโanalisi europea rivela squilibri che pesano su motivazione, reclutamento e qualitร didattica.
Il rapporto Eurydice 2023/24 fotografa 37 sistemi educativi: bonus, progressioni e deduzioni fiscali cambiano radicalmente la vita dei docenti. Chi insegna in Italia sogna un miglioramento, mentre i colleghi del Centro-Nord Europa sperimentano giร un livello salariale ben piรน generoso. Quanto costa davvero attrarre i migliori insegnanti?
Stipendi docenti in Europa: la vetta dei 59.585 euro per i neolaureati
I dati Eurydice mostrano che Lussemburgo, Germania e Svizzera guidano la classifica dei guadagni insegnanti con cifre superiori a 50.000 euro lordi iniziali. Qui lโaumento nei primi dieci anni supera il 35 %, creando un sentiero di carriera attrattivo. A paritร di anzianitร , un docente tedesco puรฒ percepire fino a 80.000 euro grazie a indennitร regionali e deduzioni per la formazione continua.
In Scandinavia la curva retributiva รจ piรน morbida ma sostenuta da robusti benefit: congedi parentali estesi, fondi pensione e corsi gratuiti, elementi che elevano il compenso reale. Paesi Bassi e Belgio puntano su incentivi legati alle materie STEM, spingendo i giovani laureati verso aule hi-tech. Il risultato? Un tasso di abbandono della professione inferiore al 5 % nei primi cinque anni!
Lussemburgo e Germania: un paradigma di investimento educativo
Il Lussemburgo destina oltre il 5,5 % del PIL alla spesa scolastica, concentrando risorse su salari iniziali elevati e rapide progressioni di scatto biennale. Questa politica attira candidati da tutta Europa, riducendo drasticamente le cattedre scoperte. In Germania, i Lรคnder competono fra loro offrendo bonus extra per zone rurali o discipline a rischio di carenza, un modello che mantiene vivo lโinteresse professionale.
Perchรฉ l’Italia resta ferma a poco piรน di 27 mila euro
Il livello salariale di partenza dei docenti italiani, circa 27.292 euro lordi, si colloca al 24ยฐ posto fra i 37 Paesi esaminati. La progressione economica dopo quindici anni raggiunge poco sopra i 35.000 euro, ben lontana dai 60.000 del Lussemburgo. A peggiorare il quadro concorrono ritardi cronici negli scatti di anzianitร e indennitร accessorie modeste.
Secondo lโOCSE, la principale criticitร รจ lโassenza di premi legati a risultati o progetti innovativi: chi sperimenta didattiche digitali guadagna quanto chi replica lezioni frontali datate. Non sorprende quindi il calo delle iscrizioni ai corsi di laurea in Scienze della formazione: โ18 % negli ultimi sei anni. Il rischio รจ un circolo vizioso di carenza di personale e qualitร scolastica altalenante.
Le conseguenze sul reclutamento e sulla qualitร della scuola
Le regioni del Sud registrano fino al 28 % di posti vacanti in materie scientifiche, costringendo a supplenze brevi e turnazioni estenuanti. La carenza di continuitร penalizza gli studenti piรน fragili, che finiscono per vedere cambiare insegnante a metร anno. Non basta: lโesodo verso il Nord Europa drena competenze che la scuola italiana fatica a rimpiazzare.
Quali leve per colmare il divario retributivo
Gli analisti indicano tre strade prioritarie: indicizzazione degli stipendi allโinflazione reale, aggiustamenti annuali anzichรฉ triennali e premi legati a progetti territoriali. Il costo stimato di un riallineamento graduale al 90 % della media UE sarebbe di 2,1 miliardi di euro lโanno, pari allo 0,1 % del PIL: sostenibile se collegato a un piano di riforma organico. Il Ministero pensa di finanziare lโoperazione con fondi PNRR, ma restano da definire i criteri di accesso.
Un precedente incoraggiante arriva dal Portogallo, che nel 2019 ha introdotto una scala di progressione a tappe brevi vincolata a valutazioni periodiche: in tre anni lโetร media dei neolaureati entrati in ruolo รจ scesa di cinque anni. LโItalia potrebbe adattare quel modello, combinando tutoraggio senior e micro-bonus per chi accetta sedi periferiche. Sarebbe un segnale forte per ridare lustro alla professione e garantire retribuzioni scolastiche piรน eque.
Source: www.orizzontescuola.it
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