Anche gli studenti italiani si uniscono alla comunità scolastica di Capodistria
Scambio culturale concreto, non slogan! Il Collegio dei Nobili di Capodistria, riaperto dopo il restauro, spalanca le porte agli alunni provenienti dall’Italia nord-orientale. Trieste, Muggia e Monfalcone inviano ora una piccola carovana di zaini e curiosità verso la costa slovena. Una comunità scolastica bilingue prende così forma, alimentando quel tessuto europeo di cui tutti parlano e che qui, finalmente, si tocca con mano.
Ingresso degli alunni italiani al Collegio dei Nobili di Capodistria
Alle 7.00 i cancelli si aprono e il vociare si mescola a due lingue senza frizioni: sloveno e italiano convivono come compagni di banco! L’edificio del 1612, tornato a splendere nel 2025, ospita ora classi quinte-nones, cioè ragazzi fra i 10 e i 14 anni, accogliendo anche chi attraversa il confine ogni mattina.
La scena colpisce: cartine geografiche bilingui, insegnanti che alternano citazioni di Prešeren a versi di Dante, mentre il maestro di educazione fisica annuncia una corsa campestre “con cronometro europeo”. Il presidente Sergio Mattarella, inaugurando l’aula magna, aveva parlato di “un’Europa più robusta”: nessuno qui dimentica quelle parole.
Una giornata tipo nella Scuola Italiana di Capodistria
Alle 7.30 partono laboratori opzionali: pittura murale, coding o pallamano, a scelta. Dopo le lezioni tradizionali, il pranzo comune fa da cuscinetto per le attività pomeridiane; chi desidera resta fino alle 16.30, fra merende equilibrate e tutoraggio sui compiti. Tre ore settimanali di sport sono fisse, perché il curriculum pone salute e igiene al centro quanto la grammatica.
L’educazione civica, sostenuta dai moduli di sicurezza stradale della Fondazione Giovanni Agnelli, insegna autonomia già dalla prima classe. “Chi sa attraversare la strada da solo saprà anche attraversare i conflitti”, ricorda un cartello colorato appeso in corridoio: niente retorica, solo pratica quotidiana.
Collaborazioni accademiche e sostegno istituzionale
Dietro le quinte lavora un mosaico di enti. Il Ministero dell’Istruzione italiano finanzia scambi mensili di docenti; l’Università degli Studi di Trieste affianca i laboratori di fisica con tirocini degli ultimi-anno. Sul piano metodologico interviene la Treccani Scuola, che fornisce piattaforme lessicali in doppia lingua.
Non mancano le teste pensanti slovene: l’Università del Litorale cura un osservatorio sui risultati del bilinguismo, mentre la municipalità di Capodistria garantisce trasporti transfrontalieri a tariffa simbolica. Sinergie, non slogan: quando lo scuolabus con targa italiana parcheggia accanto a quello sloveno, nessuno bada più ai confini.
Editori e risorse didattiche multilingui
I corridoi custodiscono carrelli di libri firmati Zanichelli, Mondadori Education ed Einaudi Ragazzi. Le versioni digitali, offerte da Giunti Scuola, permettono di passare da un capitolo in italiano a quello in sloveno con un clic. Le antologie di Feltrinelli Editore propongono invece sezioni “doppia voce”: Pirandello da una parte, lo scrittore sloveno Jančar dall’altra.
Il risultato? Discussioni incandescenti sui finali alternativi e, di tanto in tanto, sfide di spelling in stile quiz televisivo per testare la memoria visiva. Biblioteche scolastiche mai così vive!
Il bilinguismo come palestra di cittadinanza europea
Il Collegio non è soltanto edificio storico; è un micro-laboratorio dove l’identità nazionale si fonde con quella continentale. Gli alunni imparano che conoscere due idiomi spalanca opportunità, ma obbliga anche a doppia responsabilità: comprendere l’altro, prima di giudicarlo.
Quando gli studenti italiani leggono una poesia slovena senza traduzione, e viceversa, nasce un’empatia difficilmente replicabile con progetti teorici. Non basta applaudire all’idea di un’Europa aperta, occorre viverla nei corridoi, tra risate e compiti di matematica.
Capodistria mostra che un semplice tragitto in pullman può trasformarsi in lezione di geografia politica, educazione civica e amicizia. Se il modello prenderà piede altrove, le frontiere linguistiche diventeranno laboratori permanenti di convivenza: e a quel punto gli slogan non serviranno più.
Source: www.rainews.it
- Abbandono scolastico in Italia: le ragioni dietro il crescente desiderio degli studenti di lasciare la scuola - 18 Novembre 2025
- Il Sole 24 Ore * Scuola: «Obesità in Italia, allarme lanciato: uno studente su quattro è in sovrappeso» - 18 Novembre 2025
- A Torino apre la prima scuola italiana dedicata agli ascensoristi - 17 Novembre 2025
Comments
Leave a comment